Se guardo indietro nel tempo, la mia vita mi appare come una serie di cambiamenti, alcuni improvvisi e repentini, altri impercettibili, come lo scorrere di giornate apparentemente tutte uguali: un percorso che rivela il suo significato poco a poco, man mano che proseguo nel cammino… Incontri, concatenazioni di eventi, coincidenze formano un intreccio affascinante: il disegno di una vita, in mezzo a milioni di vite. Padre Giustino Casciano, priore del convento agostiniano di S. Pietro in Ciel D’Oro, mentre ammirava i miei lavori mi fece un giorno osservare che noi stessi siamo “Frammenti di Paradiso”. Da allora l’ immagine interiore che ho del Paradiso si è animata: non solo una Città splendente d’ oro e cristallo e neppure soltanto tutto ciò che di bello esiste sulla Terra e nello sconfinato Universo che ci accoglie, ma il mistero dell’ uomo, che custodisce dentro di sé la potenzialità di una crescita spirituale così elevata da rendere possibile l’ adempiersi della Promessa di Cristo: la fusione dell’ Umanità con il Mistero Creativo di Dio.

È una lampada votiva che si trova nella basilica di S. Pietro in Ciel D’ Oro, accanto all’ Arca di S. Agostino. Essa fu accesa il 22 aprile del 2007 dal papa Benedetto XVI, quando venne in pellegrinaggio a Pavia per venerare le reliquie di S. Agostino. Sul basamento del “Lume di S. Agostino”, con gli stessi materiali preziosi che uso per i miei “Frammenti di Paradiso”, ho illustrato in 22 formelle un itinerario ideale fra i luoghi nei quali S. Agostino visse e quelli in cui le sue Reliquie furono portate, dall’ Africa alla Sardegna, fino a Pavia. Mentre realizzavo quest’ opera, leggevo la storia di S. Agostino e mi accostavo per la prima volta ai suoi scritti, restando affascinata dalla profondità e dall’ attualità del suo pensiero.

Il 2 ottobre 2013 la Chiesa di S. Maria del Carmine ha accolto, nella cappella dedicata all’ Angelo Custode, una mia opera ispirata ad un Serafino che si trovava sul tiburio di S. Stefano, una delle antiche cattedrali  “gemelle “ di Pavia. Sulla cancellata della cappella ho esposto alcune notizie di questa immagine, simbolo di fede popolare nella storia di Pavia. Un piccolo libro intitolato “Il Serafino della Cattedrale. Angeli in città”, disponibile in sacrestia, narra altri particolari della  sua  storia e di alcune altre icone angeliche nella città di Pavia (Pupi Perati, ed. Verba & Scripta, Pavia 2013)

L’ idea dei “Frammenti di Paradiso”, nel mio immaginario, è legata a quella della Bellezza ed anche agli Angeli, che nell’Apocalisse custodiscono le porte della Città Celeste e, nella tradizione cristiana, guidano le anime verso lo splendore del Paradiso. Le mie opere sono state esposte più volte nella cripta della Basilica di S. Michele Arcangelo, un luogo ricco di storia e di spiritualità. Nella Basilica si conservano i resti di un labirinto pavimentale a mosaico, la cui storia è legata ai pellegrinaggi medioevali lungo la via Francigena, in particolare la “ via dell’ Angelo”, che dal santuario di Mont Saint Michel, in Bretagna, passando per  la Basilica di S. Michele Magg. a Pavia, porta sul Gargano, al santuario di S. Michele al Monte.